Ogni nodo ha le sue caratteristiche che sono: la semplicità di esecuzione, la adattabilità ad una particolare funzione, la resistenza, la sicurezza e la facilità di scioglimento anche con la cima bagnata.
Si dividono principalmente in nodi di arresto, nodi di giunzione, nodi ad occhio o gasse, nodi scorsoi, nodi di accorciamento, nodi di avvolgimento e paranchi.
NODI di ARRESTO
si eseguono all’estremità dei cavi, allo scopo d’impedire che essi si sfilino da fori o da bozzelli. I più importanti sono: il nodo semplice, il nodo Savoia, il nodo del cappuccino, il nodo del francescano, il pugno di scimmia.
Nodo semplice o collo è un nodo d’arresto. Anticamente il nodo era considerato uno strumento dotato di poteri magici. Nel folklore popolare, ancor oggi, al nodo si attribuisce il potere di legare lo spirito alla terra.
Il nodo ha il difetto di stringersi troppo danneggiando le fibre del cavo. Per tale motivo è difficile da sciogliere, particolarmente quando il cavo è bagnato.
Nodo Savoia o nodo d’amore è noto anche come nodo a otto, ed è il più importante nodo d’arresto dell’arte marinaresca. Il nodo Savoia è così chiamato poiché figura sullo stemma della famiglia Savo e nel collare dell’ordine della SS. Annunziata. Nel Medioevo era spesso raffigurato sugli scudi, disposto a losanga con quattro nodi semplici e quattro doppi alternati, a indicare l’intreccio dell’amore.
Il nodo Savoia è sicuro perché non indebolisce il cavo e non si stringe eccessivamente, inoltre è facile da sciogliere. Nella nautica viene usato sulle scotte delle manovre correnti come nodo d’arresto e d’ingrossamento.
NODI di GIUNZIONE
Sono nodi che danno la possibilità di usare gli stessi cavi o cime più volte. Per far si che garantiscano sicurezza occorre che i cavi usati abbiano lo stesso diametro e le stesse proprietà; fa eccezione a questa regola il nodo bandiera che, pur unendo due cavi di diverso diametro e natura, risulta altrettanto sicuro. I più importanti nodi di giunzione sono: il nodo piano, il nodo di scotta o bandiera, il nodo vaccaio, il nodo inglese, il doppio nodo inglese, le due gasse.
Nodo Piano serve a unire due cavi di uguale diametro. Il nodo piano è il più noto tra i nodi di giunzione ma è poco affidabile. L’origine di questo nodo è remota. Già nel 1627 il comandante di marina inglese John Smith lo chiamò nodo di terzaruolo per averlo appunto usato alla presa dei terzaruoli (manovra marinara per ridurre la superficie velica quando il vento rinforza). L’unico pregio di questo nodo è di sciogliersi con estrema facilità perciò può essere usato soltanto per legature provvisorie.
NODI ad OCCHIO o GASSE
Sono delle asole, cappi o doppini chiusi e annodati quasi generalmente, all’estremità di un cavo. A differenza dei nodi d’avvolgimento questi nodi vengono quasi sempre «fatti in mano» e poi passati attorno a una bitta, un gancio o a un palo. Inoltre i nodi a occhio non si rovesciano né si guastano quando vengono sfilati dall’oggetto. I principali nodi a occhio sono: la gassa d’amante; la gassa d’amante doppia e tripla; la gassa d’amante con cima doppia; la gassa spagnola; la gassa d’amante ganciata; il cappio del pescatore.
Gassa d’Amante non si è buoni marinai se non si sa fare la gassa d’amante rapidamente e, se occorre, al buio. Il nodo viene eseguito in modo diverso a seconda che esso sia rivolto verso chi lo esegue o nel senso inverso. Il principale pregio di questo nodo è di non essere scorsoio e di non stringersi troppo; inoltre, pur essendo un nodo molto sicuro, la gassa d’amante può essere sciolta facilmente, anche quando la cima è bagnata.
NODI SCORSOI
Sono chiamati anche cappi o lacci. La loro caratteristica è quella di stringersi attorno agli oggetti sui quali sono fatti: quanto più forte è la trazione esercitata sul corrente tanto più forte il nodo scorsoio stringe l’oggetto attorno al quale è avvolto. I principali nodi scorsoi sono: il nodo scorsoio semplice, la gassa d’amante scorsoia. A titolo di curiosità mostriamo anche il nodo dell’impiccato
NODI di AVVOLGIMENTO
Si eseguono direttamente su di un oggetto, sia per assicurare qualcosa su di esso, sia per stringergli un cavo attorno. E buona regola mentre si eseguono le volte seguire il senso di torsione del cavo. I nodi sono: il parlato semplice, doppio e triplo (su asta o anello), il parlato ganciato, la bocca di lupo, il nodo di galloccia ,il nodo di galloccia ganciato, i mezzi colli, il mezzo collo ganciato, il nodo di ancorotto, doppio e triplo, il nodo di bozza.
Nodo Parlato Semplice è il classico nodo per pali e, infatti, viene chiamato anche nodo paletto. Il nome di questo nodo, probabilmente, deriva dal latino par (pari), nel senso di doppio.I maggiori pregi di questo nodo sono la rapidità d’esecuzione e la sua tenuta; il nodo parlato permette di bloccare quasi istantaneamente un cavo in tensione e di regolarne con rapidità la lunghezza.
PARANCHI
Sono dei sistemi di carrucole o bozzelli collegati da una fune che vengono utilizzati per ridurre lo sforzo necessario a vincere una resistenza.
LE IMPIOMBATURE
Le cime si possono distinguere in due categorie:
- Cime piane: formate da legnoli
- Cime intrecciate: formate da trecce semplici o doppie
Nelle cime PIANE il filo viene ritorto per ottenere il trefolo. Più trefoli ritorti tra loro formano il legnolo che ritorto con altri legnoli forma la cima piana. Questo tipo di cima viene impiegata principalmente per l’ormeggio ed è di facile impiombatura.
Nelle cime INTRECCIATE i fili vengono uniti a formare il trefolo che a sua volta viene intrecciato con altri trefoli formando un tubolare. I trefoli intrecciati avranno una torsione contraria mantenendo il cavo integro. Due cime intrecciate una dentro l’altra formano una cime a doppia treccia , la treccia esterna è la calza , quella interna è l’anima.
Esistono quindi diversi tipi di impiombatura:
- Impiombatura ad occhio ( con o senza redaccia)
- Impiombatura di giunzione
Attrezzatura per impiombature:
Cima piana: caviglia in acciaio inox, forbice, accendino, pennarello, nastro adesivo di carta, filo cerato, ago da rete.
Cima intrecciata: Fid, caviglia, guardapalma, aghi da vela, filo cerato, sagolino in poliestere, ago da rete, nastro adesivo di carta, accendino, pennarello, forbice, guanti da vela, morsetto a molla.
Perché si rende necessaria l’impiombatura?
E’ necessaria nel momento in cui i nodi non sono in grado, da soli, di sopportare carichi troppo pesanti e proprio per questo motivo non si possono considerare come un’alternativa definitiva e soprattutto durevole nel tempo. Per cui, grazie all’utilizzo delle impiombature, il carico di rottura viene lasciato praticamente inalterato, dando il giusto sostegno al nodo effettuato.